Bosso, mortella

Buxus sempervirens

  • Famiglia: Buxaceae
  • Fogliame: Sempreverde
  • Categoria: Alberi e arbusti
  • Consigliata per: Giardino
  • Temperatura min.: -15 | -10 °C
  • Altezza: 4 — 8 metri
  • Terriccio: Terriccio, Sabbia, Universale, Per piante mediterranee
  • Larghezza: 4 — 8 metri
  • Esposizione: Parzialmente ombreggiata , Ombreggiata
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Si tratta di una delle piante sempreverdi da siepe più utilizzate in Italia e non solo; grande protagonista dei giardini rinascimentali, è utilizzata anche per disegnare basse siepi, bordure, labirinti e per l’arte topiaria, ossia le sculture vegetali ottenute attraverso idonee potature. Pianta molto longeva e resistente, cresce lentamente e il fogliame ha un odore particolare e gradevole quando viene scaldato dal sole.

Consigli di coltivazione

Il bosso è i facile coltivazione, non ha particolari esigenze di terreno e regge bene il caldo e il pieno sole. Le piante giovani, gli esemplari coltivati in siepi geometriche e quelli coltivati per arte topiaria vanno nutriti con un prodotto organico (compost o letame) a fine inverno, per mantenerli sempre fitti ed in salute. Le potature si eseguono una-due volte all’anno per le forme geometriche, in aprile e settembre, se necessrio con un intervento di spuntatura in giugno. Le forme topiarie, come sfere o soggetti figurativi, richiedono invece frequenti ritocchi per conservare la sagoma precisa. Le varietà nane e quelle a foglia variegata crescono più lentamente e quindi richiedono meno interventi di potatura, ma sono meno robuste e più sensibili all’aridità. Il bosso fa fiori insignificanti e volendo può essere riprodotto da seme, ma le talee raccolte ad agosto sono la soluzione più semplice, sicura e rapida per ottenere nuovi esemplari

Da non dimenticare

Il bosso è fortemente suscettibile all'attacco di un lepidottero che si nutre in modo specifico di questa pianta, la Piralide del Bosso (Cydalima perspectalis). Proveniente dall'Estremo Oriente (dove si nutre di parenti del bosso comune) poi arrivata in Italia circa nel 2010, è ora diffusa largamente nella nostra penisola e nelle zone dove non è ancora presente è comunque probabile che arrivi, data la sua spiccata capacità di diffusione. Questa farfallina rappresenta un gravissimo problema perché si riproduce velocemente e nel giro di poche generazioni è capace di distruggere piante secolari, per cui occorre trattare al minimo segno della presenza di questi bruchi, molto facili da riconoscere perché sono i soli a formare una sorta di ragnatela e dei bozzoli costruiti con le foglie stesse del bosso per proteggersi. I metodi di lotta consigliati sono biologici, utilizzando un insetticida a base di Bacillus thuringensis (BT), ma è bene informarsi presso il garden center di fiducia su quale sia il prodotto idoneo.

Bosso, mortella: come e quando irrigare

Il bosso resiste bene alla siccità prolungata, ma è bene irrigare frequentemente per mantenere le piante belle ed in salute. Per tutta la bella stagione, le siepi e gli esemplari giovani, vanno irrigati generosamente e con regolarità, fino ai primi freddi. Il bosso non ama però i ristagni idrici, quindi occorre prestare molta attenzione e garantire un buon drenaggio. Le piante in vaso hanno bisogno di più acqua, circa 2-3 volte alla settimana nei periodi più caldi, soprattutto se la pianta è esposta al sole nelle ore centrali della giornata.

Per irrigare la pianta con il tubo da irrigazione, sia in giardino che in terrazzo, è utile dotarlo di una pistola multifunzione (getto concentrato, aerato, nebulizzato o  doccia per scegliere l'idonea modalità di somministrazione dell'acqua). 

La scelta migliore rimane però un sistema a goccia, che consente di evitare gli sprechi idrici e calibrare la fornitura di acqua in base alle necessità. Se la pianta è in giardino si può utilizzare un sistema con gocciolatori, aspersori o micronebulizzatori, collegando l'impianto a un programmatore a una o due vie (che consente l'irrigazione su linee indipendenti, diversificandole per ritmi e quantità di acqua).

In terrazzo, se c'è un rubinetto o presa d'acqua si può installare un sistema con erogatori a goccia da collocare nei vasi, automatizzato da un programmatore, per un'irrigazione su misura e senza sprechi.

Se in terrazzo non c'è a disposizione un rubinetto, la scelta ideale è  il sistema di microirrigazione Claber Aqua-Magic System, collegabile al serbatoio Claber Aqua-Magic Tank che consente di irrigare anche senza collegare l'impianto al rubinetto. Il kit contiene la dotazione completa per irrigare 20 vasi e un programmatore di facilissimo impiego, alimentato con pannello fotovoltaico per ottenere energia dal sole: non serve collegarsi alla rete elettrica.

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